“Nell’atto creativo si consuma sempre una rottura con il familiare, un’esperienza di allontanamento dalle strade già tracciate, un esilio dal già visto e dal già conosciuto. Ma l’atto creativo come atto di separazione dal familiare implica necessariamente una memoria storica del familiare e, al tempo stesso, un’eccentricità rispetto a questa memoria”. (da “Il miracolo della forma” di Massimo Recalcati – Ed. Bruno Mondadori).